STORIA
VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA (BERGAMASCA)
Quando si parla di Bergamo si pensa sempre alle Mura, a Piazza Vecchia, a Porta Nuova, al Sentierone. C’è, però, anche un’altra Bergamo, e un’altra provincia, decisamente meno conosciuta. È quella sulla quale camminiamo.
Per conoscerla, per prima cosa dobbiamo andare… al mare!
Cioè guardare a terra. 300 milioni di anni fa, la provincia bergamasca era sotto un mare primordiale, che ha lasciato traccia di sé nei fossili, diffusissimi sulle prealpi, ma anche nei sedimenti trasformati in pietra che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi.
La pietra arenaria, per esempio, una delle più usate nelle costruzioni classiche, ma ancora oggi molto impiegata, è un lascito di mari arcaici che, espandendosi e ritirandosi, hanno via via sovrapposto sabbie e detriti. Questi, comprimendosi gradualmente, si sono solidificati.
Il Palazzo della Ragione, Santa Maria Maggiore, e le Mura sono realizzate con questo minerale. Ma anche le moderne villlette con i muri in pietra a vista, usano l’arenaria, i cui tipi più conosciuuti sono la pietra di Sarnico e la pietra di Credaro.
DALLA TERRA, PER L’UOMO
Sassi e pietre. Apparentemente insignificanti, sono in realtà preziosi reperti della nostra storia geologica e, insieme, importantissime materie prime.
Dai massicci montani, alle sabbie più fini, hanno una interessantissima storia da raccontare, e alla fine di questa storia, forse cambierà il nostro punto di vista riguardo a quei materiali da sempre considerati i più umili. E maggiore sarà la nostra consapevolezza nei riguardi del nostro territorio, magari considerato finora solo sotto il profilo paesaggistico.
A COSA SERVONO LE PIETRE?
Forse non ci abbiamo mai pensato, ma è grazie alle rocce, ai sassi e alla sabbia che possiamo vivere nelle città, abitare in case confortevoli, viaggiare su strade, attraversare ponti, terrazzare colline, mettere argini ai fiumi…
È grazie alll’eredità della terra che abbiamo potuto realizzare tutto ciò che è costruito.
QUANTO VALGONO LE PIETRE?
Due milioni di anni fa l’uomo ha cominciato a costruire i primi utensili in pietra e i primi ripari. Da allora le rocce sono sempre state una materia prima fondamentale per l’evoluzione.
Le ritroviamo usate per gli scopi più modesti, come intonaci, strade, piazze e, insieme, per quelli più nobili, come facciate di palazzi e chiese, monumenti, abitazioni, architetture di ogni tipo.
La nostra provincia è ricchissima di pregiati materiali da costruzione; nella collezione Galletti, esposta al Museo di Scienze Naturali in Cittadella, si possono ammirare ben 160 campioni di pietre ornamentali, tutte bergamasche.
Insomma, da ora in poi, se vi capita di andare a fare una bella passeggiata in montagna o sulla sponda di fiumi e laghi, non limitatevi a guardare il paesaggio, ma anche… per terra!
…Ad ogni passo, resterai di sasso!